Panasonic alla salvaguardia dei cieli stellati
L’iniziativa Star Town punta alla certificazione Dark Sky Place
Bisei, una frazione della città di Ibara, nella prefettura di Okayama (JP), deve la sua fama a uno dei cieli stellati più spettacolari di tutto il Giappone ed è determinata a ottenere dalla ONG International Dark-Sky Association (IDA) lo status di Dark Sky Place. Per raggiungere l’obiettivo, dovrà passare dall’attuale sistema di illuminazione pubblico a un’infrastruttura che soddisfi i rigorosi criteri dell’associazione. Panasonic ha dato il suo pieno sostegno alla città sviluppando una rete di lampade stradali e di sicurezza che rispetta tutti gli standard previsti dall’IDA: a gennaio 2020, l’azienda è diventata il primo produttore giapponese a ottenere la certificazione ufficiale.
Cielo stellato visto dall’Osservatorio Astronomico di Bisei.
Combattere l’inquinamento luminoso
La prefettura di Okayama, ribattezzata “terra del sole”, è una meta particolarmente apprezzata da chi ama osservare le stelle, perché gode di un cielo quasi sempre terso e un tempo stabile. Nel 2018, sette comuni della prefettura (Ibara, Asaguchi, Kurashiki, Okayama e Yakage) hanno dato il via a un progetto per risolvere le problematiche del territorio, scegliendo di investire in quella preziosa risorsa che è la volta celeste per attrarre il turismo nella regione. Fra i comuni aderenti c’è anche Bisei, una cittadina che ormai da anni ha fatto delle stelle il fulcro del suo programma di rinnovamento, era infatti il 1993 quando è stato aperto l’Osservatorio Astronomico, che sorveglia la città dall’alto e ogni anno richiama professionisti e appassionati della materia da ogni angolo del Sol Levante.
L’obiettivo di Bisei è diventare una Dark Sky Community, una categoria che non riguarda i parchi immersi nella natura e lontani dalla civiltà, bensì le zone urbane effettivamente abitate, dove limitare l’illuminazione è una vera e propria sfida. Se riuscisse a raggiungere questo straordinario traguardo, sarebbe la prima Dark Sky Community nella storia dell’Asia.
“La sfida per il raggiungimento della certificazione parte nel 2016, quando il professor Ochi, professore associato della facoltà di Business Administration dell’Università di Tokyo nonché direttore della divisione edochiana dell’IDA, ha iniziato a tenere presentazioni ogni anno per sensibilizzare i quartieri sull’importanza di creare un sistema di illuminazione conforme agli standard dei Dark Sky Place e per coinvolgere attivamente i residenti”, spiega Fujioka, vicedirettore e responsabile della sezione turismo nella città di Ibara. “Da quel momento, ci siamo messi a cercare modelli di lampade conformi ai criteri dell’associazione, ma all’epoca nessuna azienda nazionale li produceva. Così, siamo andati alla sede di Panasonic Life Solutions Company a Okayama per proporre una collaborazione. Sono stati fin da subito disponibilissimi e ci hanno prestato un campionario di 10 luci da testare”, sottolinea Fujioka.
Gli apparecchi di prova vengono installati nel quartiere Yokaichi di Kurotada, a Bisei, prima della visita di ispezione da parte del professor Ochi. L’esperto fa notare subito che il colore è perfetto ma, per via dell’angolo di installazione delle lampade, c’è una dispersione di luce verso l’alto. Per risolvere il problema, una squadra di responsabili, fra cui lo stesso sindaco della città, decide di far visita alla sede centrale di Panasonic a Kadoma (Osaka) per parlare del possibile sviluppo di apparecchi luminosi in linea con i criteri dell’IDA. “L’appello diretto del sindaco è stato immediatamente accolto da Panasonic, che si è impegnata ad accelerare il più possibile il processo di sviluppo. Abbiamo presentato la richiesta a settembre 2019 e prima di fine anno avevamo già tra le mani il prodotto finito. Questo dimostra quanto si siano dati da fare per noi”, aggiunge Fujioka.
Panasonic Life Solutions Company
Il referente di Panasonic è Kyota Mukunoki di Panasonic Life Solutions Company, che in quel periodo è affiliata alla Okayama Electric Works. In base ai dettagli forniti dal professor Ochi” - spiega Mukunoki - “abbiamo trasmesso la richiesta alla divisione Illuminazione di Life Solutions Company e abbiamo proceduto allo sviluppo applicando un metodo sperimentale. La problematica principale era limitare l’emissione di luce verso l’alto. Abbiamo provato a inserire degli schermi, ma ci siamo resi conto che andavano posizionati in orizzontale. Era estremamente stimolante e motivante per noi progettare un prodotto da zero”. Anche le luci di prova prestate inizialmente alla città erano dotate di protezioni schermanti, ma disporle in orizzontale non è così semplice. Lo scopo delle lampade di sicurezza è quello di illuminare l’area circostante, perciò realizzare un modello a intensità ridotta, basato su una “luce tenue” in grado di fondersi con l’ambiente naturale, sembra quasi un paradosso. Gli apparecchi da esterno sviluppati e prodotti da Panasonic sono il risultato di anni di esperienza e know-how e racchiudono innovazioni sensazionali che vanno oltre la mera estetica. Queste speciali luci prodotte su ordinazione rispettano entrambi i criteri richiesti: totale assenza di flusso verso l’alto e temperatura di colore inferiore ai 3.000 K.
Il professor Ochi dell’IDA spende solo parole di elogio per il prodotto finito: “Si può installare in senso orizzontale e, grazie alla presenza degli schermi, blocca completamente le emissioni indesiderate. Sono certo che questo sistema otterrà la certificazione che ci serve”. Detto, fatto: a gennaio del 2020, due prodotti Panasonic – le luci di sicurezza e i lampioni stradali per la prevenzione dell’inquinamento luminoso – diventano i primi articoli prodotti in Giappone approvati dall’IDA. Nel quartiere di Yokaichi sono già stati installati numerosi apparecchi, che avvolgono i residenti in una luce tenue senza disturbare il cielo stellato.
Una via della città illuminata da apparecchi che bloccano l’emissione luminosa verso l’alto e non offuscano il cielo notturno.
“Si era già parlato di inquinamento luminoso in passato, ma riferendosi principalmente all’illuminazione invasiva delle grandi strutture come campi sportivi e stadi. Sviluppare un prodotto anti-inquinamento luminoso che tutelasse la natura e rispettasse al tempo stesso requisiti locali specifici era una sfida del tutto nuova. Senza dubbio il motore del progetto sono stati il forte senso di urgenza e un eccellente lavoro si quadra. Riteniamo di aver contribuito a risolvere una problematica sociale molto attuale, soprattutto in una nuova ottica di sviluppo sostenibile, ed è stata un’esperienza incredibilmente formativa sia per la nostra azienda che per me personalmente”, conclude Mukunoki.
Apparecchi convenzionali che provocavano l’emissione di luce verso l’alto (a sinistra) e una delle lampade di sicurezza orizzontali sviluppate ad hoc per salvaguardare il cielo stellato (a destra).
La popolazione alla riscoperta delle stelle
Per conquistare il titolo di Dark Sky Place, le lampade di sicurezza a LED bianchi installate in circa 410 punti della città saranno sostituite con i nuovi modelli certificati dall’IDA. A questo scopo, L’Associazione del turismo di Bisei ha in programma di raccogliere fondi autonomamente. L’ammanco sarà coperto dalla città di Ibara. Uno dei primi metodi scelti è stato quello del crowdfunding. La raccolta fondi organizzata nelle sei settimane fra il 14 gennaio e il 28 febbraio 2020 avrebbe dovuto fruttare 2 milioni di yen, ma ha avuto un successo tale da totalizzare circa 6 milioni di yen. “L’esito del crowdfunding è servito per sensibilizzare ancora di più la popolazione e farci pubblicità. Avevo qualche riserva sul fatto di riuscire a raccogliere 2 milioni di yen, invece non solo abbiamo raggiunto quella somma in pochissimo tempo, ma l’abbiamo persino triplicata. Dobbiamo ringraziare in primis gli appassionati di astronomia, che hanno fatto girare subito la voce, soprattutto tramite i social network. Moltissime persone hanno commentato la notizia dicendosi intenzionate a proteggere il cielo stellato”, afferma Fujioka.
27 settembre 1993, pagina pubblicitaria del quotidiano Nihon Keizai Shimbun.
Panasonic ha sviluppato il suo “Sistema di illuminazione eco-compatibile (lampade di sicurezza certificate dall’IDA)” per rispondere all’appello di Bisei. Nel novembre del 2020, anche il quartiere Minamirokuroshi della città di Ono, nella prefettura di Fukui, ha installato alcune lampade di prova per candidarsi al titolo di Urban Night Sky Place. L’assenza di flussi verso l’alto è già stata confermata e il prossimo passo è chiedere il parere dei residenti per decidere se procedere all’installazione su vasta scala. La speranza di Panasonic è che le sue luci eco-friendly possano servire a salvaguardare la bellezza dei cieli stellati di tutto il Giappone.
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