Sfida per la sopravvivenza
Vivere nella natura, invece di sfruttarla, è un valore che si può imparare dai sami. Questa popolazione indigena ugrofinnica vive in Sápmi (Lapponia), un territorio che attualmente comprende vaste aree nel nord della Norvegia, Svezia, Finlandia e la penisola Kola nell'oblast di Murmansk in Russia. Il LUMIX Ambassador Joakim Odelberg ha viaggiato al nord per fotografare un fratello e una sorella che hanno scelto uno stile di vita tradizionale allevando renne. Nelle condizioni estreme, con temperature fino a 34 gradi sotto zero, ha messo alla prova non solo se stesso, ma anche l'attrezzatura. Ha portato con sé il nuovo obiettivo LUMIX S 70-300 mm. "Anche con un freddo estremo, potevo contare sulle mie fotocamere LUMIX S5 e S1H. Il nuovo obiettivo si è conquistato un posto nella mia borsa dell'attrezzatura fotografica".
Odelberg vive in Svezia. "Anche nel mio paese ci sono popolazioni indigene, ma la maggior parte degli svedesi non conosce bene il loro stile di vita. Come capita per molte popolazioni indigene, sono spesso trascurate dai governi. Stanno lottando per mantenere il loro modo di vivere tradizionale. L'allevamento delle renne presenta molte difficoltà a causa del cambiamento climatico e della devastazione delle foreste secolari al nord. La situazione rende problematica la vita delle renne e di altre specie, non solo per la distruzione dell'habitat, ma anche perché trovare cibo sufficiente è più difficile".
"I sami non dibattono sulla realtà del cambiamento climatico: ne osservano l'impatto intorno a loro. Gli inverni un tempo erano molto più freddi. Erano pochi i giorni in cui la temperatura saliva sopra lo zero. Oggi, i giorni con temperature più alte sono sempre più numerosi e la neve si scioglie. Alla successiva ondata di freddo, la neve e l'acqua gelano, creando uno strato di ghiaccio più spesso. Così, per le renne è più complicato raggiungere il muschio sottostante la neve e il ghiaccio, una componente essenziale della loro dieta".
Un altro elemento fondamentale nella loro dieta si trova nella foresta. "I licheni usnea, un tipo di muschio che cresce sugli alberi, è un'altra fonte importante di nutrienti per la renna. Si trovano nelle foreste secolari nel profondo nord, ma vengono raccolti, con la crescente scomparsa di questa fonte alimentare. Gli alberi secolari vengono sostituiti dai pini, creando una monocoltura che distrugge la biodiversità di queste aree. Nonostante le renne e altre specie faunistiche dipendano da queste foreste, per nutrirsi e ripararsi, l'industria del legno e il governo non se ne preoccupano. Il loro interesse si limita ai profitti a breve termine. Inoltre, gli alberi vengono piantati l'uno accanto all'altro con la conseguenza che le renne possono rimanere intrappolate, morendo di fame".
Per mantenere il loro stile di vita, i sami non hanno altra scelta se non vivere in armonia con la natura, come fanno da migliaia di anni. "Allevano le renne per la carne e la pelle. Nessuna parte dell'animale viene sprecata. Intagliano le ossa per ricavarne manici di coltelli. È un modo di vivere di esempio per tutti noi. Invece di acquistare carne bovina brasiliana spedita in nave in Svezia, può essere utile valutare di mangiare renna. Per sostenere il nostro modo di vivere, dobbiamo apportare qualche modifica. Consumare i prodotti locali aiuta".
Odelberg è stato il primo fotografo a mettere alla prova il nuovo obiettivo LUMIX S 70-300 mm f/4.5-5.6 macro O.I.S. (Optical Image Stabilisation). "È un grande obiettivo, con O.I.S. e un bell'effetto bokeh (sfocato). L'ho usato come obiettivo per ritrarre le vecchie renne tenute nel villaggio. I sami prendono le vecchie renne e altri animali con un arto rotto, incapaci di stare al passo con la mandria. Questi animali, impiegati per ogni tipo di attività, sono creature molto socievoli, anche se non bisogna dimenticare che sono semiselvatiche e che hanno un bel paio di corna. Il loro naso è davvero morbido! Tornando all'obiettivo, sono soddisfatto: l'alta qualità e il peso ridotto lo rendono l'integrazione perfetta alla mia attrezzatura".
La storia dei sami appartiene a un progetto più ampio a cui lavora Odelberg. "Questo progetto, dal titolo Nordic, A Fragile Hope, nasce dalla collaborazione con l'Orchestra nazionale svedese. Realizzeremo filmati sulla regione settentrionale e l'Orchestra nazionale svedese eseguirà la colonna sonora. Sono entusiasta! Per me significa raccontare la storia, non solo del cambiamento climatico, ma anche di un modo di vivere più sostenibile. Mi considero un messaggero, una persona con una piattaforma per condividere storie, che la mia attrezzatura LUMIX mi aiuterà a raccontare".
Joakim Odelberg
Joakim Odelberg, svedese, è un apprezzato fotogiornalista, produttore e regista subacqueo su temi ambientali. La sua devozione alla natura, sia terrestre che marina, l'ha fatto conoscere ben oltre i confini svedesi, con grande seguito. Influente nel suo ambito, viene spesso incaricato di tenere conferenze nel suo paese e all'estero, ha collaborato a un programma popolare sul canale svedese SVT, Surrounded By Nature, e viene regolarmente invitato come esperto nel notiziario del mattino su TV4. È anche socio del rinomato Explorers Club, con sede a New York, con una rete di contatti di cui fanno parte la Principessa ereditaria di Svezia, Julian Lennon, dott. Sylvia Earle, Sir David Attenborough e l'astronauta Christer Fuglesang.